Chi possiede Duke Energy? I maggiori azionisti e le recenti transazioni insider

Nikko Henson6 minuti di lettura
Recensito da: Thomas Richmond
Ultimo aggiornamento Sep 6, 2025

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Duke Energy (NYSE: DUK) genera e fornisce elettricità e gas naturale a milioni di clienti nel Sud-Est e nel Midwest, diventando così una delle maggiori società di servizi regolamentate degli Stati Uniti. Il titolo è stato recentemente scambiato a 121,50 dollari per azione, con un valore di mercato di circa 95 miliardi di dollari.

Un tempo un insieme di società elettriche regionali, Duke è cresciuta fino a diventare una forza dominante nel panorama energetico statunitense. Conosciuta per la stabilità dei flussi di cassa, la struttura tariffaria regolamentata e l’affidabilità dei dividendi, Duke è da tempo una partecipazione fondamentale per gli investitori orientati al reddito.

Il rendimento da dividendo del 3,6%, gli investimenti costanti nell’ammodernamento della rete e nelle energie rinnovabili e il profilo difensivo ne fanno una pietra miliare per i fondi pensione, i fornitori di indici e i gestori patrimoniali a lungo termine in cerca di stabilità. Sebbene la proprietà degli insider sia limitata, il titolo è ampiamente detenuto da alcune delle maggiori istituzioni mondiali, il che evidenzia il suo ruolo di gigante affidabile delle utility nei portafogli globali.

L’analisi dell’azionariato di Duke e delle transazioni insider ci dà un’idea di come i grandi investitori vedano oggi questo titolo a dividendo.

Chi sono i principali azionisti di Duke?

Azioni Duke Energy
I maggiori azionisti di Duke

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Duke Energy genera e fornisce elettricità e gas naturale a milioni di clienti statunitensi, diventando così una delle maggiori società di servizi regolamentate del Paese. Le sue azioni sono detenute principalmente da giganti dell’indice passivo, mentre i gestori attivi hanno assunto posizioni più selettive.

  • Gruppo Vanguard: 75,0 milioni di azioni (9,65%), ~9,1 miliardi di dollari. Aggiunte 1,13 milioni (+1,5%).
  • BlackRock: 48,9 milioni di azioni (6,29%), ~5,9 miliardi di dollari. Aggiunte 802K (+1,7%).
  • State Street: 41,7 milioni di azioni (5,36%), ~5,1 miliardi di dollari. Aggiunte 1,15 milioni (+2,8%).
  • Geode Capital: 18,7 milioni di azioni (2,40%), ~2,3 miliardi di dollari. Aggiunte 319K (+1,7%).
  • MFS Investment: 16,7 milioni di azioni (2,15%), ~2,0 miliardi di dollari. Tagliate 900K (-5,1%).
  • Wellington Management: 13,2 milioni di azioni (1,70%), ~1,6 miliardi di dollari. Tagliate 985K (-6,9%).
  • Fidelity Management: 11,9 milioni di azioni (1,53%), ~1,4 miliardi di dollari. Tagliate 506K (-4,1%).
  • GQG Partners: 10,9 milioni di azioni (1,40%), ~1,3 miliardi di dollari. Aggiunte 607K (+5,9%).
  • Charles Schwab IM: 8,7 milioni di azioni (1,12%), ~1,1 miliardi di dollari. Piccolo aumento (+0,4%).
  • Franklin Advisers: 6,8 milioni di azioni (0,87%), ~822 milioni di dollari. Tagliate 224K (-3,2%).

Uno dei punti salienti dell’ultimo trimestre è Balyasny Asset Management, guidato da Dmitry Balyasny, che ha aumentato la sua partecipazione in Duke del 435%. Il fondo possiede ora circa 43.000 azioni per un valore di 5,1 milioni di dollari, un grande salto percentuale che indica un interesse crescente anche se l’importo in dollari rimane modesto.

Un’altra mossa degna di nota è stata quella di Squarepoint Ops, che ha incrementato le sue partecipazioni del 72% a circa 254.000 azioni per un valore di 30 milioni di dollari. Questo aumento suggerisce che l’azienda potrebbe vedere un valore nel profilo difensivo di Duke ai livelli attuali.

Nel frattempo, GMO, l’azienda di Jeremy Grantham, ha aumentato la sua posizione del 63%, portandola a circa 15,6 mila azioni per un valore di 1,8 milioni di dollari. Sebbene le dimensioni della posizione siano ridotte, l’aumento mostra un appetito selettivo per il flusso costante di dividendi di Duke.

Vanguard, BlackRock e State Street mantengono Duke saldamente ancorato ai portafogli indicizzati. L’attività degli hedge fund è più positiva, anche se i gestori tradizionali come Wellington e MFS hanno subito una riduzione.

Gli investitori sembrano divisi tra il considerare Duke principalmente come un titolo affidabile per il reddito e un titolo con un ulteriore potenziale di rialzo.

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Le recenti operazioni Insider di Duke

Azioni Duke Energy
Le recenti transazioni insider di Duke

L’insider trading può dare indicazioni sul modo in cui la leadership considera il titolo. Alla Duke, l’attività recente è stata orientata verso la vendita, anche se gli scambi sono stati di modesta entità.

Ecco alcune recenti vendite di insider:

  • Thomas Gillespie (Funzionario): Vendute ~6.700 azioni a ~$124
  • Bonnie Titone (Funzionario): Vendute ~2.000 azioni a ~$124
  • Alexander Weintraub (Funzionario): Vendute ~400 azioni a ~$122
  • Theodore Craver (Direttore): Vendute ~2.431 azioni
  • Louis Renjel (Funzionario): Vendute ~1.580 azioni a ~$126
  • E. Marie McKee (Direttore): ha venduto ~1.610 azioni a ~125 dollari

Sembrano tagli modesti, forse legati alla diversificazione o all’esercizio di opzioni. Non essendoci acquisti di insider di rilievo, il management non sembra desideroso di incrementare le posizioni ai livelli attuali.

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Cosa ci dicono i dati sulla proprietà e sull’insider trading

La base di investitori istituzionali di Duke Energy è forte, con Vanguard, BlackRock e State Street. I gestori attivi sono divisi, con l’aggiunta di GQG e di diversi hedge fund, mentre Wellington e MFS hanno ridotto la loro presenza.

Le operazioni degli insider sono orientate verso piccole vendite senza compensare gli acquisti. Ciò potrebbe suggerire che la leadership è tranquillamente in possesso di un’azienda, ma non si affretta ad aumentare l’esposizione.

Per gli investitori, Duke si distingue come un titolo a dividendo costante, sostenuto da un supporto istituzionale stabile. I segnali degli hedge fund e degli addetti ai lavori sono contrastanti e indicano che Duke è un titolo affidabile per il reddito piuttosto che una scommessa di crescita ad alta convinzione.

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