JPMorgan Chase & Co. (NYSE: JPM) è la più grande banca statunitense, recentemente scambiata intorno ai 290 dollari per azione con una capitalizzazione di mercato vicina ai 799 miliardi di dollari. Come potenza finanziaria, serve milioni di clienti al dettaglio, aziende e governi attraverso servizi bancari al consumo, carte di credito, gestione patrimoniale e investment banking. Nell’ultimo anno, il titolo è salito del 37,3%, grazie ai forti rendimenti sul capitale, alla tenuta degli utili e alla costante crescita dei dividendi.
Grazie alle sue dimensioni, ai flussi di ricavi diversificati e alla leadership del CEO Jamie Dimon, JPMorgan si è affermata come il titolo bancario di riferimento per le istituzioni che cercano stabilità ed esposizione alla finanza globale. La sua posizione dominante nei settori dei prestiti, dei pagamenti e dei mercati dei capitali le conferisce vantaggi che le aziende più piccole non sono in grado di eguagliare.
Per gli investitori, guardare chi possiede effettivamente JPMorgan è un modo per vedere come si stanno posizionando i maggiori operatori di Wall Street, se stanno tagliando tranquillamente o se si stanno appoggiando per il lungo periodo.
Chi sono i principali azionisti di JPMorgan?
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L’azionariato di JPMorgan è dominato dai maggiori gestori patrimoniali del mondo, a testimonianza del suo ruolo di holding centrale nei portafogli globali. Giganti passivi come Vanguard, BlackRock e State Street detengono quote sostanziali, mentre i gestori attivi e i fondi sovrani aggiustano le loro posizioni ai margini.
La maggior parte dei principali azionisti di $JPM sta riducendo le proprie posizioni:
- Vanguard Group: 270,7 milioni di azioni (9,84%), per un valore di 78,6 miliardi di dollari. Tagliato dello 0,32%.
- BlackRock: 132,6 milioni di azioni (4,82%), per un valore di 38,5 miliardi di dollari. Riduzione del 2,4%.
- State Street: 125,3M azioni (4,56%), per un valore di 36,4 miliardi di dollari. Taglio dell’1,75%.
- Geode Capital: 61,1 milioni di azioni (2,22%), per un valore di 17,8 miliardi di dollari. Aggiunto lo 0,49%.
- Fidelity: 39,3M azioni (1,43%), per un valore di 11,4 miliardi di dollari. Taglio dell’8,3%.
Altri movimenti: Norges Bank ha aggiunto 841 mila azioni, mentre BofA Global Research ha aumentato la sua partecipazione del 18,7%.
Uno dei punti salienti dell’ultimo trimestre è l’audace aumento di Viking Global Investors, che ha incrementato la sua partecipazione in JPMorgan dell’86%. L’azienda detiene ora circa 1,17 miliardi di dollari di azioni, sottolineando la forte convinzione nella capacità di guadagno e nella resistenza della banca.
Vanguard, BlackRock e State Street detengono insieme quasi il 20%, ancorando JPMorgan nei fondi indicizzati. Questo crea una domanda costante e di lungo periodo. Le mosse contrastanti dei gestori attivi mostrano una certa cautela ma anche una convinzione selettiva, che potrebbe riflettere un bilanciamento del portafoglio piuttosto che un cambiamento di prospettiva.
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Le recenti transazioni insider diJPMorgan
L’attività degli insider negli ultimi mesi è stata di modesta entità e potrebbe essere legata alla programmazione I recenti insider filings di JPMorgan mostrano che diversi dirigenti hanno venduto azioni negli ultimi mesi. Sebbene le vendite di insider siano comuni tra le società a grande capitalizzazione e spesso legate alla diversificazione o alla pianificazione personale, possono comunque fornire una finestra su come la leadership sta gestendo la propria esposizione al titolo.
- Jamie Dimon (CEO): Vendute 37.812 azioni nel maggio 2025.
- Marianne Lake: Vendute 12.274 azioni a ~267 dollari.
- Jennifer Piepszak: ha venduto 6.128 azioni a ~262 dollari.
- Douglas Petno: Ha venduto oltre 10.000 azioni a maggio e un blocco più piccolo a luglio.
Anche altri dirigenti, tra cui Stacey Friedman e Lori Beer, hanno segnalato vendite.
Le vendite di insider sembrano una tipica diversificazione, anche se è difficile esserne certi. La mancanza di acquisti da parte di insider potrebbe suggerire che il management considera il titolo equamente valutato. Tuttavia, la leadership rimane fortemente investita in JPMorgan, il che contribuisce a mantenere i suoi interessi allineati a quelli degli azionisti.
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Cosa ci dicono i dati sulla proprietà e sull’insider trade
L’analisi delle posizioni degli azionisti e dell’attività degli insider fornisce un quadro più chiaro di come i diversi operatori vedono oggi JPMorgan. L’equilibrio tra il dominio dei fondi passivi, le mosse attive miste e le vendite di azioni da parte dei dirigenti evidenzia le forze che determinano la stabilità e le prospettive di crescita del titolo.
- Forza passiva: Vanguard, BlackRock e State Street controllano quasi il 20%, garantendo una domanda costante attraverso i fondi indicizzati.
- Spostamenti attivi: Fidelity ha ridotto drasticamente la sua posizione, mentre Norges Bank e BofA Global Research hanno aumentato l’esposizione, suggerendo opinioni diverse sulla valutazione.
- Vendite di insider: Le recenti vendite di Dimon e di altri dirigenti sembrano un’attività di routine, ma l’assenza di acquisti da parte di insider potrebbe indicare cautela ai livelli attuali.
Il profilo proprietario di JPMorgan dimostra che si tratta di uno dei titoli finanziari più affidabili al mondo. La forte proprietà passiva garantisce stabilità, mentre l’acquisto attivo selettivo indica la fiducia a lungo termine nella forza degli utili e nei dividendi.
La vendita di insider non è necessariamente un segnale di debolezza, ma evidenzia che gli insider non stanno inseguendo il titolo al rialzo.
Gli analisti di Wall Street puntano su questi 5 compounder sottovalutati con un potenziale di successo sul mercato
TIKR ha appena pubblicato un nuovo rapporto gratuito su 5 società di compounding che appaiono sottovalutate, hanno battuto il mercato in passato e potrebbero continuare a sovraperformare su un orizzonte temporale di 1-5 anni sulla base delle stime degli analisti.
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Questi sono i tipi di titoli che possono offrire enormi rendimenti a lungo termine, soprattutto se li si coglie quando sono ancora a sconto.
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